Verso domenica 4zero3
( Nota di servizio: LE COCCARDINE che trovate all'inizio di ogni articolo, vi servono per capire al volo il contenuto dell'articolo. Ovviamente la "S" sta per sport, "M" per musica, "A" per attualità, "P" indica articoli di politica, "E" come economia; da ieri trovate anche la "B" di Bologna e nei prossimi giorni se ne aggiungeranno altre come per esempio, la "F" di futuro ). Grazie
Dicevamo ieri che domenica 4 marzo, o meglio 4zero3, sarà l'anniversario della nascita di Lucio. Da ieri sera trovate sulla nostra pagina facebook una canzone che ce lo ricordi. Ieri sera abbiamo pubblicato la prima, era lunedi, e quale migliore canzone se non "Lunedì cinema"...
Inoltre abbiamo cominciato a condividere la sua storia, un pochino tutti i giorni. La sua biografia. Da oggi, oltre che un piccolo pezzetto del racconto della sua vita, aggiungiamo anche il testo di una sua canzone. Per arrivare a domenica, momento nel quale posteremo anche una sorpresa...
Tornato adolescente a Bologna dal collegio di Treviso, si appassiona alla musica jazz. Walter Fantuzzi, marito della socia nella sartoria della madre, gli regala per il suo decimo compleanno un clarinetto.
Il giovane Lucio, così, da assoluto autodidatta, impara a suonare lo
strumento, esibendosi in alcuni gruppi dilettantistici della città. In
qualità di clarinettista, diviene membro di un complesso jazz bolognese, la Rheno Dixieland Band, di cui fa parte anche il regista Pupi Avati, il quale, sentendosi "chiuso" dal talento di Dalla, abbandona presto il gruppo, trovando in futuro la via del cinema.[22]
Sempre a quel periodo risale l'incontro con Chet Baker, leggendario trombettista
statunitense. Lucio è poco più che un ragazzino e già virtuoso al
clarinetto, viene invitato a suonare più volte con il grande jazzista,
che all'epoca viveva a Bologna. L'artista, in un intervento raccolto nel suo libro Gli occhi di Lucio,
racconta come all'epoca guardasse in maniera un po' schizzinosa la
musica leggera, «perché ero un jazzista sorprendentemente bravo già a
quindici, sedici anni», ricordando, con affetto, proprio le jam session con il grande trombettista. Il giovane Dalla, in seguito, duetterà con altre importanti figure del jazz come Bud Powell, Charles Mingus ed Eric Dolphy.
Sempre a quel periodo risalgono le prime vacanze dell'artista nel sud dell'Italia, e precisamente in Puglia nella città di Manfredonia, dove la madre era solita recarsi per motivi di lavoro. In aggiunta, come ricompensa per vari lavori di sartoria, alcuni clienti delle Tremiti regalano alla madre una casa nell'arcipelago. Proprio a Manfredonia gli è stato intitolato, dopo la morte, il teatro
cittadino, all'ingresso del quale vi è posta una gigantografia dello
stesso Dalla con le parole da lui pronunciate nel corso dell'ultima
visita alla città: «mi sento profondamente manfredoniano».
La dichiarata passione del musicista per il sud lo porterà non solo a
trascorrere alle Tremiti tutte le estati ma anche ad aprirvi in loco uno
studio di registrazione. Dalle pagine de L'Europeo
l'artista afferma: «È stato durante queste vacanze da emigrante alla
rovescia che è avvenuta in me la spaccatura tra due diversi modi di
vivere. Così oggi mi ritrovo con due anime: quella nordica (ordinata,
efficiente, futuribile, perfezionista, esigente verso sé e verso gli
altri) e quella meridionale (disordinata, brada, sensuale, onirica,
mistica). È nel sud che sono diventato religioso, di una religiosità
forsennata, irrazionale, pagana».
"Anna e Marco"
Anna come sono tante anna permalosa
anna bello sguardo
sguardo che ogni giorno
perde qualcosa
se chiude gli occhi lei lo sa
stella di periferia
anna con le amiche
anna che vorrebbe andar via
marco grosse scarpe e poca carne
marco cuore in allarme
con sua madre una sorella
poca vita sempre quella
se chiude gli occhi lui lo sa
lupo di periferia
marco col branco
marco che vorrebbe andar via
e la luna è una palla
ed il cielo è un biliardo
quante stelle nei flippers
sono più di un miliardo
marco dentro a un bar
non sa cosa farà
poi c'è qualcuno che trova una moto
si può andare in città
anna bello sguardo non perde un ballo
marco che a ballare sembra un cavallo
in un locale che è uno schifo
poca gente che li guarda
c'è una checca che fa il tifo
ma dimmi tu dove sarà
dov'è la strada per le stelle
mentre parlano
si guardano e si scambiano la pelle
e cominciano a volare
con tre salti sono fuori dal locale
con un'aria da commedia americana
sta finendo anche questa settimana
ma l'america è lontana
dall'altra parte della luna
che li guarda e anche se ride
a vederla mette quasi paura
e la luna in un silenzio
ora si avvicina
con un mucchio di stelle
cade per strada
luna che cammina
luna di città
poi passa un cane che sente qualcosa
li guarda abbaia e se ne va
anna avrebbe voluto morire
marco voleva andarsene lontano
qualcuno li ha visti tornare
tenendosi per mano
anna bello sguardo
sguardo che ogni giorno
perde qualcosa
se chiude gli occhi lei lo sa
stella di periferia
anna con le amiche
anna che vorrebbe andar via
marco grosse scarpe e poca carne
marco cuore in allarme
con sua madre una sorella
poca vita sempre quella
se chiude gli occhi lui lo sa
lupo di periferia
marco col branco
marco che vorrebbe andar via
e la luna è una palla
ed il cielo è un biliardo
quante stelle nei flippers
sono più di un miliardo
marco dentro a un bar
non sa cosa farà
poi c'è qualcuno che trova una moto
si può andare in città
anna bello sguardo non perde un ballo
marco che a ballare sembra un cavallo
in un locale che è uno schifo
poca gente che li guarda
c'è una checca che fa il tifo
ma dimmi tu dove sarà
dov'è la strada per le stelle
mentre parlano
si guardano e si scambiano la pelle
e cominciano a volare
con tre salti sono fuori dal locale
con un'aria da commedia americana
sta finendo anche questa settimana
ma l'america è lontana
dall'altra parte della luna
che li guarda e anche se ride
a vederla mette quasi paura
e la luna in un silenzio
ora si avvicina
con un mucchio di stelle
cade per strada
luna che cammina
luna di città
poi passa un cane che sente qualcosa
li guarda abbaia e se ne va
anna avrebbe voluto morire
marco voleva andarsene lontano
qualcuno li ha visti tornare
tenendosi per mano