Miseria e nobiltà
di Stefano Brunetti
Sette scudetti e lo status di "nobili decadute". Tra Bologna e la Torino Granata c'è ben più di un solida base in comune, intesa come storie dal passato trionfale e il presente misero, fino ai tanti ex passati da una sponda all'altra: a partire dalla porta, e più precisamente da Jean François Gillet, portiere del Bologna nella stagione 2011-2012, passato poi al Toro l'anno successivo, e riaccolto per questo con fischi e fiaschi al suo ritorno.
In difesa ecco Luca Rossettini, altro rossoblù poi granata nell'estate 2016 (oggi al Chievo), Matteo Rubin, terzinaccio sinistro dal percorso inverso, Cesare Natali, rossoblù in decenni diversi, con parentesi granata in mezzo, ed infine Emiliano Moretti, simbolo granata dal 2013, ed ancora oggi elemento imprescindibile dei torinesi, dopo un anno di giovinezza calcistica a Bologna.
Il centrocampo costringe poi ad un salto indietro nella storia: il Nome con la N maiuscola è ovviamente quello di Eraldo Pecci, prodotto della cantera rossoblù degli anni Settanta, poi simbolo del Torino dello scudetto (e infine nuovamente rossoblù), affiancato da Giuseppe Dossena, che fece il percorso inverso, con ritorno infine sotto la Mole. Tornando al presente ecco invece Blerim Dzemaili, che sbarcò in serie A proprio a Torino, esattamente un decennio fa, salvo poi sposare la causa rossoblù, di cui è oggi capitano, nell'estate 2016; e non scordiamoci poi di Massimo Loviso, prodotto della primavera bolognese e di Gaby Mudingay, granata per un battito di ciglia, poi rossoblù nel quadriennio 2008-2012.
In attacco la rosa è amplissima: da Enrico Fantini a Massimo Marazzina, passando per Marco Bernacci, che segnerà il suo unico goal in serie A e in maglia rossoblù proprio col Toro (passerà poi in granata, dove si ritirerà dopo solo una partita) e Rolando Bianchi, simbolo e capitano del Toro per tanti anni, poi parte del disastro rossoblù del 2013.
Tornando indietro nel tempo, c'è anche da segnalare Salvatore Garritano, granata a metà anni Settanta e poi a Bologna nell'incredibile stagione '80-'81, con in panchina un certo Gigi Radice, già artefice dello scudetto granata del '76. In panca c'è posto pure per Walter Mazzarri, già allenatore in seconda a Bologna ai tempi di Ulivieri, più volte poi vicino al rossoblù (solo sfiorato) ed oggi allenatore del Toro, precisamente dal gennaio scorso, quando subentrò ad un certo Sinisa Mihajlovic, già mister rossoblù nella stagione 2008-2009, quando l'affare salvezza fu proprio un testa a testa tra granata e rossoblù (conclusosi per fortuna nostra con lieto fine).
Da Bologna alla Torino Granata c'è dunque un filo che lega indissolubilmente i due sodalizi, sia per il passato di gloria, seppur ormai lontano anni luce, che per il folto esercito di ex, senza scordarsi del fascino, dal sapore retrò, che solo poche, pochissime altre squadre, possono vantare di avere.