Ottobre Rosso


Attenti alle Idi di Ottobre: attenti all'Autunno. Chiedere per maggiori informazioni a Daniele Arrigoni e Delio Rossi, ma anche a Giuseppe Papadopulo e Pierpaolo Bisoli, vittime sacrificali di quel mese dove l'esonero è di casa: perchè se "salti", lo fai in ottobre. Non di certo nei più blandi novembre e dicembre: storicamente più tranquilli. Ed ecco a voi, dunque, una breve storia degli allenatori in rossoblù saltati nel mese in corso: quattro nell'ultimo decennio. Una bella media, a pensarci.

-DANIELE ARRIGONI: che in realtà fu esonerato il 3 novembre, ma questo poco importa, perché di fatto il seme del suo esonero fu piantato proprio di sti tempi, causa le troppe sconfitta di fila ed una classifica a dir poco deficitaria: eppure non era partito male. Il Bologna che ritorna in serie A dopo un triennio di purgatorio, ripresentandosi in massima serie nel migliore dei modi, vincendo cioè a San Siro col Milan, poi il buio, dopo la luce, e cioè le cinque sconfitte di fila, con la panchina dell'uomo di Borello che comincia a traballare pericolosamente. Il 4 ottobre l'ultima di queste nella Milano di sponda nerazzurra, che precede la pausa per le nazionali: la dirigenza tentenna, ma decide di lasciare un'ultima chance all'Arrigo, anche per il credito ottenuto l'anno prima con la promozione. Morale della favola: il 19 ottobre c'è la vittoria casalinga sulla Lazio, per 3-1, ma sarà la seconda illusione, perché poi arriveranno in fila la sconfitta con la Samp a Genova, quella in casa con la Juve, e soprattutto il 5-1 subito a Cagliari, decisivo per l'addio. Arrigoni dunque esonerato su due piedi e sostituito da Sinisa Mihajlovic, che a sua volta non finirà la stagione: ma questa è un'altra storia.

-GIUSEPPE PAPADOPULO: il Sergente di Ferro, come amava farsi chiamare, capace di guadagnarsi il titolo sul campo: perché salvare quel Bologna non era mica facile, e certo ci voleva pure una mano della Dea Fortuna per farlo. Quindi che succede? Che la dirigenza lo conferma per la stagione successiva, lui chi è sì un ottimo traghettatore, ma forse non l'identikit perfetto su cui costruire un ciclo: la stagione 2009-2010 comincia comunque con lui in panchina, con due pareggi nelle prime giornate, contro Fiorentina e Bari e la sconfitta casalinga col Chievo, alla terza, che fa già temere il peggio. Si perde anche a Milano, col Milan, poi c'è la vittoria al Dall'Ara col Livorno, che dà ossigeno, il pareggio insperato di Torino, che fa ben sperare, ed infine il tracollo in casa il giorno del Centenario, col Genoa, che fa ripartire i mugugni. Due settimane dopo la sosta per le nazionali ( è il 19 ottobre) il Bologna perde anche a Napoli, fornendo l'assist perfetto alla dirigenza: esonero per il Papa, ed arrivo sulla panchina rossoblù di Franco Colomba, bolognese d'adozione, che porterà la squadra ad una tranquilla salvezza. Poi, il settembre successivo, l'addio proprio a 24 ore dall'esordio in campionato: colpa di un certo Porcedda. Che perlomeno, al Franco Nostro, eviterà la maledizione di ottobre.

-PIERPAOLO BISOLI: un anno dopo, estate 2011, il peggio è lasciato alle spalle. I mercanti han lasciato il tempio, si riparte da una cordata made in Bo, che ha salvato il rossoblù dal Tribunale e pone ora le basi per il futuro. In panchina, fedele al trend autarchico, il Bisoli di Porretta Terme, che tutto sommato ha a disposizione una bella squadretta, alla quale ha aggiunto il suo pupillo Diamanti, seppur ancora indietro di condizione, così come Gaston Ramirez, stella della squadra infortunato nella prima parte di stagione. Somma, morale della favola: la partenza è calcisticamente parlando tragica, nel senso di due sconfitte nelle prime due, a Firenze e contro il Lecce in casa, che fanno già ballare la panchina, come direbbe il Poeta, "sui carboni ardenti". Pareggio illusorio contro la Juve, alla terza,  poi sconfitta casalinga con l'Inter, e all'alba della sesta giornata Bisoli è già in bilico. Decisiva la sfida di Udine contro i bianconeri: risultato, 2-0 secco per i padroni di casa e Pierpaolo Nostro è già ai saluti. Per la cronaca, è il 2 ottobre: un'altra preda della maledizione. Un'altra vittima dell'Ottobre Rosso.

-DELIO ROSSI: E siamo infine al Delione, tecnico per un battito di ciglia, giusto il tempo di vincere i playoff-promozione ( grazie all'aiuto di Santa Traversa), e traghettare la squadra nelle prime giornate del campionato successivo: tre sconfitte nelle prime tre, ed un copione che si ripete identico alla maniera di Arrigoni, con la vittoria illusoria (col Frosinone,) anticamera di altre quattro sconfitte, e poi la seconda illusione, cioè la vittoria in extremis a Carpi, prima del definitivo capolinea, segnato dalla caduta in casa con l'Inter ( con un Bologna che non demerita, e quindi ci si chiede, ma se proprio devi esonerarlo, perché non lo fai dopo la sconfitta casalinga col Palermo? Mistero). E' il 27 ottobre: un'altra vittima illustre del mese più temuto dagli allenatori. Rossoblù: e non solo.

Post più popolari