La dura legge dell'ex
di Stefano Brunetti
Un match decisivo in chiave-salvezza e non solo: anche un incontro dal sapore nostalgico, per la presenza di quattro ex rossoblù in maglia clivense, tre sicuramente in campo ed uno in forse.
Anche questo sarà Chievo-Bologna: crocevia di storie più o meno recenti, spesso non più lunghe di un battito di ciglia, ma comunque presenti nel grande libro degli Annali Rossoblù.
Partiamo dunque dal primo, il più atteso, quell'Emanuele Giaccherini simbolo del Bologna 2015-2016, poi volato verso Napoli ed infine nella Verona Clivense, nel gennaio scorso, per portare alla salvezza il Chievo del presidente Campedelli. Risultato: 13 presenze e 3 goal, con salvezza ottenuta praticamente proprio al Dall'Ara grazie ad una di queste.
Antefatto: è la penultima giornata, un Bologna già salvo, ma protagonista dell'ennesimo finale al ribasso, ospita un Chievo alla ricerca disperata di punti-salvezza.
Verdi porta in vantaggio i suoi, ma nella ripresa ecco salire in cattedra il Giacchero, che la pareggia con un goal da cineteca, dando poi il via alla rimonta completata da Inglese.1-2 e tanti saluti; infine il riscatto e la difficile estate, con un Chievo in bilico tra la B e il pericolo penalizzazione, anticamera del pessimo inizio di campionato.
Con l'arrivo di Ventura va a fare l'esterno di centrocampo, contro il Sassuolo addirittura il regista, ma il risultato poco cambia: tre sconfitte che allungano la serie a sette di fila, con l'ultima, in casa coi Mapei Boys, che lo vede tra l'altro sfortunato protagonista dell'autorete finale, un vero e proprio capolavoro di comicità involontaria.
E a fianco a lui, a centrocampo, ecco Ivan Radovanovic, meteora rossoblù della stagione 2010-2011 e simbolo del Chievo da ormai un lustro, precisamente da quel luglio 2013 in cui passò, per un milione e mezzo più bonus, dall'Atalanta alla corte di Campedelli.Da allora 142 presenze e due reti, presenza fissa del centrocampo clivense, capace di sopravvivere e rimaner titolare anche dopo i tanti cambi sulla panchina.
Passando alla difesa, ecco invece Luca Rossettini, altro reduce rossoblù della stagione '15-'16, condita da 29 presenze e ben tre reti, numero senza dubbio notevole per uno della retroguardia; poi l'anno al Toro, quello al Genoa e l'approdo a Verona, nell'agosto scorso, dove entra a far parte di una difesa già perforata ventotto volte in campionato, la peggiore di tutta la graduatoria.
E infine, rullo di trombe e di tromboni, ecco a voi Riccardo Meggiorini, altra meteora della stagione 2010-2011, quella con Malesani in panchina e quattro presidenti a Casteldebole: 29 presenze e un goal, troppo poco per ottenere la riconferma; quindi eccolo poi girovagare in Piemonte, tra Novara e Torino, prima dell'arrivo nell'estate del 2014 al Chievo, dove colleziona 99 presenze e 12 goal, tutti distribuiti nelle prime tre stagioni; con l'arrivo di D'Anna, l'anno scorso, perde definitivamente il posto da titolare, che riacquista però con l'arrivo del suo maestro Ventura, già avuto nelle migliori stagioni della sua carriera, cioè a Bari e Torino Granata. Risultato: parte dal primo minuto a Cagliari, ma non lascia il segno.
Domenica potrebbe partire nuovamente dall'inizio, anche se Birsa gli fa seria concorrenza per una maglia da titolare, che per il Meggio potrebbe essere la numero 100 in maglia gialloblù.