Alla scoperta di Sansone


di Stefano Brunetti

Non è certo il primo del suo nome, sia in campo biblico che, soprattutto, nella storia passata e recente del Bologna (Raffaele, classe '10, fu una delle colonne portanti dello squadrone che tremare il mondo faceva, mentre Gianluca, classe '87, fu decisivo nell'ultimo promozione), per questo con Nicola Domenico Sansone, il terzo in ordine cronologico, partiamo storicamente parlando molto bene.
Ma andando più a fondo, cioè nel tentativo di tracciare una breve biografia del giocatore, di chi stiamo parlando esattamente? Classe '91, nato a Monaco di Baviera da genitori italiani (originari di Salerno), prodotto del fiorente settore giovanile del Bayern (dove si forma dal 2002 al 2010), torna nella terra d'origine nel 2011, a Crotone, via Parma (che l'ha acquistato e subito spedito in prestito in Calabria): con la maglia rossoblu, in serie B, disputa una buona stagione (35 presenze e 5 reti, una delle quali in Coppa Italia proprio contro il Bologna), che gli vale la chance in massima serie, la stagione successiva, con la maglia gialloblu.
Sulla panchina parmigiana, per un curioso scherzo del destino, quel Roberto Donadoni che presto potrebbe ricongiungersi al suo ex pupillo, anche se questa è un'altra storia.
Stando a noi, e cioè a quel Parma del biennio '12-'14, come gioca Sansone? Bene, nel senso che pur non partendo sempre titolare, metterà comunque insieme 26 presenze e 6 goal (curiosamente distribuiti contro tutte le grandi), che gli valgono l'attenzione di squadre di caratura superiore.
L'anno dopo però qualcosa si spezza e a gennaio cambia aria per la vicina Sassuolo, dove entra subito in sintonia con gli schemi di mister Di Francesco: 12 presenze e 5 reti da gennaio a giugno, premessa della super stagione successiva; il premio a fine stagione del ct Antonio Conte, che lo fa esordire in Nazionale, fa da testimone in tal senso della sua continua crescita. L'anno dopo conquista l'Europa League col Sassuolo, poi ecco l'offerta che non si può rifiutare: quella del Villareal, che se lo aggiudica per una cifra vicina ai 14 milioni di euro.
Due stagioni all'ombra della comunità autonoma valenciana, dove il nostro fa faville conquistando subito il pubblico di casa, ma perdendo al contempo il treno-Nazionale; dall'agosto 2016 al giugno 2018 segna 13 volte in 50 presenze totali, ma nella stagione scorsa comincia a perdere progressivamente il posto in squadra, fino ad essere relegato alla panchina.
Decide di giocarsi le sue chance in maglia gialla (anche visto il cambio di allenatore, Callejo per Escribà), ma nonostante la partenza di Castillejo e le promesse estive gioca col contagocce; dopo esser stato nell'orbita del Napoli nel giugno scorso e della Fiorentina poche settimana fa, ecco infine l'affondo decisivo del Bologna, che sarebbe oramai ai dettagli dell'operazione.
Ma dove si collocherebbe Sansone nello scacchiere di Inzaghi? Nel 3-5-2 come seconda punta di fianco a Federico Santander, nel 4-3-3 come ala sinistra a ruotare attorno al Ropero insieme al collega dell'altra fascia (Orsolini o Palacio). Di certo c'è che come inizio del mercato di riparazione l'arrivo dell'ex Parma e Sassuolo non sarebbe per nulla male: un giocatore da rilanciare, certo, ma che ha l'età dalla sua (nemmeno 28 anni) ed un curriculum alle spalle che garantisce per lui.
E poi quel cognome, che a Bologna non ha certo bisogno di troppe presentazioni. 

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