Il Bologna che verrà
di Stefano Brunetti
Qualcosa si muove: dopo l'annus orribilis appena passato, che volge finalmente al termine (il peggiore in termini di punti della storia rossoblù), due dei cinque acquisti promessi dalla dirigenza cominciano a diventar realtà, in attesa del 3 gennaio per il nero su bianco: trattasi di Nicola Sansone e di Roberto Soriano, due italo-tedeschi (l'uno nato a Monaco di Baviera, ma originario di Salerno, l'altro di Darmstadt, con radici ad Avellino), entrambi classe '91, prodotti del settore giovanile del Bayern, scuola di (alta) formazione per i due durante gli Anni Zero; poi il ritorno nel Belpaese, prima di Soriano, nel 2009, tra le fila della Samp (nella Primavera, poi girato in prestito all'Empoli), poi di Sansone, nel 2011, al Parma (subito in prestito al Crotone), esperienze positive per entrambi, capaci di fare da pass per il salto di categoria in massima serie.
Soriano giocherà in maglia blucerchiata per ben cinque anni, collezionando 136 presenze e 18 reti (più l'esordio in Nazionale, dopo la trafile delle varie under), mentre Sansone farà un tour sulla via Emilia, tra Parma e Sassuolo, dove si consacrerà come uno degli attaccanti più promettenti del campionato, guadagnandosi pure la chiamata del ct Conte per un amichevole nel 2015.
Nell'estate del 2016 poi, per un curioso scherzo del destino, i due (che sono grandi amici fuori dal campo) tornano ad essere compagni di squadra dopo il periodo del Bayern, venendo acquistati dal Villareal di Fran Escribà, che convince la società gialla a spendere un totale di 28 milioni per i due: un esborso mica da ridere, capace di togliere di fatto al campionato italiano due suoi potenziali protagonisti.
E nella provincia di Castellon come va per i due? Bene il primo anno, con 10 reti in 33 presenze per il centrocampista (che si dimostra giocatore col vizietto del goal) ed 8 reti in 32 partite per l'attaccante, elementi fondamentali di quel submarino amarillo (come chiamano il Villareal in patria) capace di battere l'Atletico Madrid per 3-0 e classificarsi quinto nella Liga '16-'17.
Nel 4-4-2 di Escribà, Sansone gioca in attacco affianco a Pato, mentre Soriano gioca come esterno di centrocampo; l''anno successivo però c'è un cambio in panchina, con la coppia italo-tedesca che gradualmente, anche se non di netto, finisce ai margini della rosa.
A fine campionato, Soriano deciderà dunque di fare le valigie, destinazione Torino Granata, in prestito, mentre Sansone, nonostante le tante sirene in arrivo dal Belpaese, decide di giocarsi le proprie chance in maglia amarilla.
E siamo dunque ai giorni nostri: col centrocampista reduce dall'esperienza negativa in maglia granata (dove l'esplosione di Meitè gli toglie il posto da titolare nell'undici di Walter Mazzarri) che scalpita dalla voglia di cambiare aria, così come il collega-amico, reduce da alcuni mesi da dimenticare in Spagna (presenze ridotte al contagocce). Entrambi arriverebbero dunque dal Villareal, deciso ormai a scaricare i suoi ex gioielli: due giocatori da rilanciare, con l'età che gioca dalla loro (28 l'anno prossimo) ed un feeling dentro e fuori dal campo che non potrà che aiutarli a calarsi appieno nella realtà rossoblù.
Ma come cambierà il Bologna a livello tattico dopo l'arrivo del duo Soriano-Sansone? Entrambi sono giocatori che fanno della duttilità il loro punto di forza, nel senso che se Roberto nasce centrocampista centrale non sarà impossibile, comunque, vederlo giocare esterno sinistro (come già fatto a Villareal) o trequartista dietro le punte (in un ipotetico 3-4-1-2, sostituendo di fatto il ruolo che era di Dzemaili) e stessa storia per Nicola, che dal canto suo nasce attaccante esterno da 4-3-3, ma in carriera ha fatto più volte la seconda punta.
Quindi, ricapitolando: nel 3-5-2 attuale vedremo probabilmente Sansone affianco a Santander, là davanti, con Soriano a centrocampo a prendere il posto di uno dei tre attuali (a proposito della mediana: l'arrivo dell'italo-tedesco costringerà allo sfoltimento, con la partenza pressoché certa di uno tra Pulgar e Donsah), con la stessa storia nel caso di 4-3-3, modulo più sporadicamente usato da Pippo, ma che potrebbe mettere Sansone nel suo ruolo originario, quello di attaccante esterno (assieme, dall'altra parte, ad uno tra Palacio-Orsolini-Orji) a ronzare attorno al Ropero.
Possibili scenari, per citare un noto cantautore locale, che certo occuperanno la testa di mister Pippo Inzaghi in questi primi giorni dell'anno, costringendolo tra un brindisi e l'altro a valutare le migliori declinazioni tattiche del Bologna che verrà: contando, comunque, che la rivoluzione è solo all'inizio e che almeno altri tre rinforzi, come dichiarato dalla società, arriveranno nel prossimo mese in quel di Casteldebole.