Natale a Pavma (I)
di Stefano Brunetti
Come il titolo di un cinepattone, per il suo cadere a ridosso di Natale (o quasi) e per il ritorno, come la coppia Boldi-De Sica, dopo una lunga attesa, durata in questo caso sei anni: Parma-Bologna, stadio Tardini, il ritorno.
Anzi, scusate: Pavma, nella piena tradizione locale.
Una sfida già giocatasi quest'anno sul campo da baseball, in finale scudetto, conclusasi con il trionfo di parte bolognese: ma per quanto riguarda il pallone da calcio, dov'eravamo rimasti?
Ah sì: alla squadra gialloblu fallita nel 2015 e ripartita dall'inferno dei Dilettanti, dopo una scalata tanto rapida quanto epica, conclusasi nel giugno scorso in quel di La Spezia; ma partiamo dall'inizio, tentando di capire dove questa sfida, considerata negli anni novanta il vero Derby della Via Emilia, ponga le sue radici: di certo non nell'antichità calcistica, come tante altre sfide regionali (Spal e Modena su tutti) se si considera che il Parma, sul grande palcoscenico, ci è entrato di fatto da una trentina d'anni scarsi.
Per intenderci: mentre il Bologna vinceva il suo settimo scudetto, nel 1964, i gialloblu retrocedevano prima in serie C e poi addirittura nei Dilettanti, anticamera del fallimento di fine decennio.
Di fatto, prima degli anni Ottanta, le due non s'incontreranno mai: poi c'è la caduta nelle serie minori del Bologna e il 6 novembre del 1983, in serie C1, ecco il primo Parma-Bfc della storia (finito 3-3), con Marino Perani, per la cronaca, sulla panchina gialloblu.
A fine stagione saranno entrambe promosse, finendo appollaiate a quota 48, anche se i gialloblu arriveranno primi per la miglior differenza reti; l'anno successivo, in cadetteria, al "Tardini" vincerà sempre il sodalizio ducale, condannato però alla retrocessione a fine campionato.
Si va dunque alla serie B '86-'87, col Parma di Arrigo Sacchi che regola il Bologna di Gb Fabbri per 2-0, mentre l'anno successivo pareggio a reti bianche, con un "Tardini" che continua a confermarsi stregato per i giocatori in rosso e blu.
Infine eccoci gli anni Novanta, dove la sfida trasloca finalmente in massima serie: il Bologna ci è tornato nel 1988, col calcio-champagne di Gigi Maifredi, mentre il Parma ci approda per la prima volta due anni più tardi, sotto la guida sapiente di Nevio Scala, simbolo della panchina gialloblu per tutto il lustro successivo.
Alla 12esima giornata è tempo dunque per il primo Parma-Bfc giocato in serie A: il periodo è circa questo, inteso come dicembre. Melli e Turkyilmaz segnano una rete a testa, stabilendo l'1-1 finale. A fine stagione, i destini delle due squadre prenderanno traiettorie a dir poco opposte: il Bologna tornerà infatti mestamente nelle serie minori, al contrario di un Parma che, non sazio del suo primo incredibile campionato da matricola (finito con quinto posto finale e qualificazione in Uefa), darà il via ad uno dei cicli più vincenti degli anni Novanta, capace di far rientrare i ducali nella ristrettissima cerchia delle Sette Sorelle.
Non solo: in pochi anni i parmigiani portano a casa una Coppa Italia, una Coppa delle Coppe e ben due Supercoppe, una italiana ed una europa; morale della favola: quando nel '96 il Bologna torna in A trova un Parma super; il 25 maggio del '97 la sfida torna al "Tardini" dopo sei anni dall'ultima volta.
Sulla panchina gialloblu Carlo Ancelotti, reggiano di Reggiolo, di fronte Renzo Ulivieri, "Renzaccio" per gli amici:Enrico Chiesa, al 73esimo, fa esplodere il suo pubblico, regalando al Parma uno storico secondo posto e l'accesso nella nuova Champions League. Per il Bologna la partita che farà di fatto dire addio ai sogni di qualificazione Uefa, dopo un girone di ritorno in calo; con Gazzoni comunque anche il sodalizio rossoblu comincia a scalare rapidamente le gerarchie del calcio di fine secolo, ponendosi appena dietro il club ducale: ed è lì, in quella fine di Anni Novanta, che nascerà la vera e propria rivalità per il predominio della Via Emilia.
Le sfide tra le due formazioni cominceranno ad essere sinonimi di semi-big match, per il calibro dei giocatori in campo: quello dello stagione '97-98 passerà alla storia come il derby dei Baggio, con Dino da una parte, e Roberto dall'altra. Vincerà il primo, bissando insieme a Chiesa (ancora a segno) la vittoria dell'anno precedente.
L'anno successivo le due squadre sono entrambe in Coppa Uefa, risultando protagoniste di due cavalcate trionfali: il Bologna parte addirittura dall'Intertoto, battendo in sequenza Sparta Praga, Betis Siviglia, Lione; il Parma, a sua volta, Fenerbahce, Wisla Cracovia e Rangers.
A maggio le due squadre sono in semifinale, i rossoblu contro il Marsiglia, i gialli contro l'Atletico Madrid: potrebbe essere l'occasione per una storica finale tutta emiliana, ma il Bologna, come risaputo, fallirà l'appuntamento per colpa di Blanc e di decisioni arbitrali quantomeno discutibili.
Il Parma farà invece di un sol boccone l'Atletico, disintegrando poi i francesi nella finale di Mosca: ultimo trionfo, ad oggi, di un'italiana nella Coppa Uefa/Europa League (con il "Mollo" Malesani in panchina).
Verso la fine del millennio, dunque, il Bologna è tornato su altissimi livelli, ma si è visto spodestare il ruolo di sovrana regionale dalla cosiddetta Piccola Parigi:la grande nemica di quegli anni...
(continua)