Un Bolognese a Milano
di Stefano Brunetti
Da Bentivoglio con furore.
Ecco a voi la storia di Fabio Borini: giramondo, oggi al Milan, che martedì tornerà d'avversario a casa sua, in quel Renato Dall'Ara che non ebbe di fatto mai occasione di calcare con la maglia rossoblù.
Il motivo? Semplice: a nemmeno sedici anni ecco l'offerta che non si può rifiutare, direttamente dalla Londra "Blues" di Roman Abramovic.
Il Bologna dell'epoca è in serie B e non ha certo la forza per impedire operazioni del genere.
Borini, per la cronaca, è segnato come una tra le più grandi promesse del calcio italiano(e non solo): quindi ecco che uno dei più grandi talenti nati da queste parti se ne va ancora minorenne a cercar fortuna nella patria del pallone.
In quella Londra, cioè, dove di fatto avrà il completamento dell'adolescenza calcistica, salvo poi emigrare verso Swansea, dove nella Championship 2010-2011 (la serie B inglese) si mette in mostra con sei reti in altrettanti mesi.
Buone prestazioni che gli valgono il ritorno in patria: sulla via Emilia, sì, ma in quella Parma acerrima nemica della sua Bologna; tempo di giocare una partita e poi eccolo cambiare di nuovo, verso la Capitale, dove Luis Enrique, allenatore della Roma, lo aspetta a braccia aperte.
In un ambiente complicato come quello giallorosso, nel contesto di una stagione non buona, Fabio brillerà mettendosi in luce con 9 reti in 24 presenze, attirando su di sé le attenzioni del ct Prandelli, che lo chiamerà all'Europeo senza però mai metterlo in campo.
L'estate successiva torna in Inghilterra, col Liverpool che se lo aggiudica per ben 13 milioni.
Ma nella città dei Beatles il nostro non troverà spazio, cambiando presto aria verso Sunderland, dove invece si ritaglierà il suo giusto e ideale spazio.
Poi, nell'estate 2017, Montella lo vuole al Milan: Borini accetta al volo, tornando in Italia per la seconda volta.
29 presenze e 2 reti, spesso schierato anche come esterno di centrocampo.
Arriva poi Gattuso, che in situazioni di emergenza lo mette pure a fare il terzino.
La strana storia di Fabio Borini: che di ruoli e di posti ne ha girati in carriera, risultando un veterano a nemmeno 28 anni. Se tornerà mai a casa? Il suo nome, da qualche settimana a questa parte, è insistentemente sui giornali, legato ai possibili rinforzi di gennaio, anche se Fabio pare volersi giocare le sue chance a San Siro.
Perché del resto, nessuno è profeta in patria.
Anche se certo: avere un bolognese nel Bologna, per giunta delle qualità di Borini, non è che sarebbe poi malvagia, come idea...