Quando Perani eliminò la Juve
di Stefano Brunetti
1970: a sei anni di distanza, che cosa è rimasto del Bologna dello scudetto?
Capitan Bulgarelli, che ha appena rifiutato il Milan, Francesco Janich, pilastro difensivo e Marino Perani, ala imprendibile, a Bologna per il decimo anno di fila; in panchina Edmondo Fabbri, tra gli arrivi un giovanissimo Beppe Savoldi.
La prima stagione di Fabbri, con Filippo Montanari come presidente (il secondo, dopo Goldoni, post Dall'Ara) è pero una delusione: decimo posto in campionato, oro colato oggi, ma per gli standard dell'epoca ampiamente sotto le aspettative.
In Coppa Italia però, manifestazione mai vinta dai rossoblu, si va avanti: nel girone eliminatorio tutto regionale, con Cesena, Modena e Reggiana, i ragazzi di Fabbri passano agilmente il turno, giungendo primi a punteggio pieno.
Ai quarti di finale ecco però stagliarsi all'orizzonte l'ostacolo Juventus, squadra con cui, in Coppa Italia, i rossoblu hanno un conto in sospeso: vedasi alla voce stagioni '64-'65 e '66-'67, quando per due volte, proprio ai quarti, i bianconeri eliminarono i bolognesi ai calci di rigore.
Sfide dagli undici metri che videro protagonista in negativo proprio Perani: unico rigorista scelto la prima volta, a metà con Bulgarelli la seconda, con risultati identici a favore dei bianconeri (3-4 in entrambe le occasioni).
Questa volta però il regolamento è cambiato, modellato a mò di Fa Cup inglese: in caso di parità, dopo andata e ritorno, niente calci di rigore, ma spareggio conclusivo.
E questo, tra Juve e Bologna, succede: 0-0 qua, 0-0 là.
Si va alla bella, a Como, giocata mercoledì 8 aprile 1970, alle ore 15: di fronte i rossoblu di Fabbri e i bianconeri post-Herrera, che hanno iniziato la stagione con Carniglia in panchina (l'ex rossoblu) e l'han continuata dopo sei giornate con Ercole Rabitti, già mister della giovanili, traghettatore verso un buon terzo posto.
Allo stadio Sinigaglia va dunque in scena la contesa: sembra una maledizione, a dieci minuti dalla fine lo 0-0 continua. Per uno curioso scherzo del destino, le due squadre si sono incontrate anche a febbraio in campionato e indovinate un po' che risultato han fatto?
Sembra non esserci alternativa, in termini di risultato, tra Bologna e Juventus, in quell'inizio di 1970. Ma all'82esimo qualcosa succede: Marino Perani, proprio lui, trafigge Tancredi, con un goal dei suoi.
Bologna in vantaggio: la vendetta è servita.
Il primo passo verso la conquista della Coppa Italia (vinta poi nel girone finale con Varese, Cagliari e Torino, con vittoria definitiva e sorpasso all'ultimo proprio sui granata) è realtà: Marino, già protagonista del '64, mette la sua firma anche su un altro trofeo, con una rete che nel suo piccolo, visto l'avversario e i trascorsi, vale forse per importanza più di tutte le altre messe insieme...