Quelle ciniche lotterie dei rigori

di Stefano Brunetti

1965: nonostante sia passato un solo anno, da quel giugno romano, la vittoria dello scudetto sotti i Portici è già un ricordo lontanissimo; il motivo?
L'Anno Uno post-titolo si è rivelato un fallimento totale, con l'eliminazione al primo turno di Champions (colpa della "monetina" con l'Anderlecht) e il sesto posto finale che certo non han fatto felici tifosi e presidente (Luigi Goldoni).
Per fortuna c'è la Coppa Italia, a dare un senso ad una stagione fin lì anonima: il 5 maggio c'è Bologna-Juventus, sfida valida per i quarti di finale, per un incontro ravvicinato Bernardini-Herrera che sa di rivincita dell'anno precedente.
Attenzione però: non Helenio, ma Heriberto, il profeta del Movimiento (niente ruoli predefiniti, ma adesione corale alla manovra, con pressing massiccio per logorare l'avversario) atteso dal confronto con l'esperto Fuffo, sistemista convinto, in cerca del miglior Bologna, vincitore solo dodici mesi prima nella sfida con l'Inter, ma reduce per l'appunto da un campionato per lo più anonimo.
La formazione rossoblù è praticamente quella dello scudetto, con l'aggiunta di Muccini in difesa e la coppia Fara-Maraschi là davanti; la squadra bianconera è invece priva della stella Sivori, ma sempre temibile per la presenza di elementi come Menichelli e Combin.
Le due squadre si son già affrontate a febbraio (1-1, Bulgarelli e Stecchini), con il segno "x" già visto che si andrà poi a ripetere nei novanta minuti di Coppa (questa volta a reti bianche); dopo i supplementari si va dunque ai calci di rigore.
Per il Bologna tira sempre Perani (all'epoca si poteva scegliere un unico rigorista).
Combin si fa ipnotizzare da Negri, ma Marino subito dopo sbaglia.
Ancora Negri, che para il tiro di Stecchini; l'ala rossoblù stavolta centra il bersaglio.
1-0 Bologna.
Menichelli segna, Marino pure.
2-1
Ancora Menichelli, Anzolin poi la para.
2-2
Rete di Sarti e pure di Perani.
3-3
E si va così all'atto conclusivo: chi sbaglia perde.
Di nuovo sfida Sarti-Perani: il primo la mette, il secondo no.
3-4 per i bianconeri.
Passa la Juve, che andrà poi a battere i cugini granata in semifinale e l'Inter nella finalissima, conquistando per la quinta volta la Coppa Nazionale, unica gioia di una stagione nel complesso anonima; per il Bologna, invece, una delusione completa, che porterà a fine stagione a salutare l'eroe dell'Olimpico.
Il replay della sfida c'è due anni dopo: sempre ai quarti di finale, giocati stavolta a giugno.
Sempre al "Comunale" di Bologna.
E' il 1967.
Sulla panchina bianconera ancora Herrera, su quella rossoblù Luis Carniglia, per un derby tutto sudamericano: in campionato le due squadre si sono incontrate ad aprile, con vittoria rossoblù per 2-0, con reti di Haller e Turra.
A giugno però passa in vantaggio la Juve, con Zigoni, dopo soli cinque minuti; Fogli, a tempo scaduto, porta la contesa ai supplementari, dove l'1-1 persiste.
Ancora calci di rigore: per i rossoblù tiratori scelti capitan Bulgarelli e (di nuovo) Marino Perani.
Per i bianconeri De Paoli e Sarti.
La prima sfida è Perani-De Paoli: goal e goal.
1-1
Ancora in loop Perani-De Paoli: stavolta i portieri, Anzolin e Vavassori, fanno il loro.
Si rimane sull'1-1.
Bulgarelli e Sarti: Giacomino segna, il secondo no.
2-1.
Bologna in vantaggio.
Bulgarelli-De Paoli: il capitano sbaglia, il bianconero segna.
2-2.
Ancora Perani-De Paoli: sorpasso bianconero.
2-3.
In conclusione, Bulgarelli-De Paoli: goal e goal.
3-4.
La cinica, subdola, lotteria dei rigori (cit.) colpisce ancora.
Passa la Juve, con un risultato identico a due anni prima: stavolta però ci sarà il Milan di Rocco a bloccare i sogni bianconeri in semifinale. Per il Bologna la conclusione di un decennio, nelle coppe, certamente non fortunato, tra monetine e rigori. L'occasione di rivincita, sulla Juve e, in generale, sulla Coppa Italia, ci sarà pochi più anni tardi, nei primi Settanta.
Ma questa, è un'altra storia.
(continua...)



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