L'ultima vittoria con l'Udinese
di Stefano Brunetti
Stop al limite dell’area, due difensori portati a
spasso (e poi bevuti), prima del gran destro (guarda caso) finale, che non lascia
scampo a Karnezis: se quello non fu l’apice dell’esperienza di Mattia Destro
sotto le Due Torri, bè, davvero poco ci mancò.
Ottavo goal in campionato, tre punti d’oro e Bologna corsaro ad Udine: è il febbraio del 2016, con Donadoni in panchina ed una squadra che, in quel momento, è in una forma straordinaria, col decimo posto in classifica a far da testimone.
Per intenderci, la giornata successiva sarà quella del pareggio con la Juve dei record; e questo anno, per un curioso scherzo del destino, ci sarà un’altra sfida dietro l’altra con le bianconere, seppur invertite nell’ordine. Comunque, morale della favola: quello tra la vittoria di Udine e il pareggio successivo con la Juventus, sarà il momento più alto del Bologna di Donadoni.
E sì, anche per Mattia Destro: che domani purtroppo non ci sarà, ma che al tempo era pure seguito da Antonio Conte in ottica Europei. Poi ecco l’infortunio, a fargli finire anzitempo la stagione, proprio sul più bello. E un Bologna che, da lì in poi, non ne vincerà praticamente più una: nelle restanti dodici partite, infatti, i tre punti arriveranno solo un’altra volta.
Non c’è che dire: vincere ad Udine sa quasi di maledizione (chiedere alla stagione 2004-2005, per maggiori informazioni), anche se certo, oggi, in barba alle superstizioni di qualsiasi tipo, i tre punti non dispiacerebbero per nulla.
Ottavo goal in campionato, tre punti d’oro e Bologna corsaro ad Udine: è il febbraio del 2016, con Donadoni in panchina ed una squadra che, in quel momento, è in una forma straordinaria, col decimo posto in classifica a far da testimone.
Per intenderci, la giornata successiva sarà quella del pareggio con la Juve dei record; e questo anno, per un curioso scherzo del destino, ci sarà un’altra sfida dietro l’altra con le bianconere, seppur invertite nell’ordine. Comunque, morale della favola: quello tra la vittoria di Udine e il pareggio successivo con la Juventus, sarà il momento più alto del Bologna di Donadoni.
E sì, anche per Mattia Destro: che domani purtroppo non ci sarà, ma che al tempo era pure seguito da Antonio Conte in ottica Europei. Poi ecco l’infortunio, a fargli finire anzitempo la stagione, proprio sul più bello. E un Bologna che, da lì in poi, non ne vincerà praticamente più una: nelle restanti dodici partite, infatti, i tre punti arriveranno solo un’altra volta.
Non c’è che dire: vincere ad Udine sa quasi di maledizione (chiedere alla stagione 2004-2005, per maggiori informazioni), anche se certo, oggi, in barba alle superstizioni di qualsiasi tipo, i tre punti non dispiacerebbero per nulla.